In che strada saranno andati stavolta?

Lo scorso venerdì, alle ore 18.00, è stato caricato sul canale YouTube di Arianna Bonardi il terzo episodio della webserie “Matildà – Con L’Accento Sulla A”, scritta dalla stessa Bonardi e da Daniele Misischia che assume anche il ruolo di regista. La serie è un miscuglio di comicità, noir ed action e vede come protagonista principale la figlia di un sicario (interpretata da Arianna Bonardi) che è costretta a fare lo stesso lavoro del padre nonostante detesti uccidere le persone. Dopo il bellissimo secondo episodio (da me recensito qui) sarà riuscito il nuovo (che potete vedere qui) a mantenere qualitativamente alto il valore della serie? Scopriamolo.

Matildà - Con l'Accento sulla A Poster
(Poster della serie)

Dal punto di vista registico la webserie continua a mantenere livelli alti, perché Daniele Misischia non la smette mai di sbattere in faccia allo spettatore il fatto che lui non sta prendendo sotto gamba il fatto che stia dirigendo per la piattaforma web ed anzi, continua a curare bene i movimenti della macchina da presa come se fosse un prodotto destinato per il cinema. La fotografia pulita di Mischa Isic è ben sposata con le scene esterne girate per le strade di Livorno, mentre le orecchiabili musiche di Roitin e di The Awesome Trio continuano a rendere l’atmosfera in maniera perfetta.

Matildà in una scena
(Matildà in una scena dell’episodio)

La puntata mostra Matildà seguire l’ennesimo obiettivo presente nella lista delle persone da uccidere e nel pedinarlo entra nella videoteca gestita da un suo conoscente che le ordina di non sporcare se deve fare il suo lavoro proprio nel suo negozio.

Stavolta il ritmo dell’episodio torna a quello della prima puntata ed è quindi più lento e tranquillo. Gli sceneggiatori continuano a puntare molto sulle situazioni bizzarre come la vita di un sicario siano mostrate come una normale routine quotidiana. Il rapporto tra Matildà ed il negoziante è esilarante proprio perché è mostrato come se fosse una situazione di tutti i giorni: come si può non ridere alla vista di un uomo semplicemente seccato dal pensiero che un sicario sia entrato nel suo negozio? In una situazione reale l’uomo si sarebbe dovuto spaventare, invece la sua prima preoccupazione è che Matildà sporchi la videoteca. Geniale.

Dal punto di vista recitativo Arianna Bonardi continua a stupire con la sua interpretazione: sembra ormai nata per fare quel ruolo. A malapena invece convince Federico Frusciante nel ruolo di sé stesso (la videoteca infatti è realmente sua ed è diventata ormai una splendida scenografia per gli amanti del cinema che lo seguono su YouTube).

A differenza di Mattia Ferrari (in arte Victorlaszlo88) che nel primo episodio era decente ma si limitava ad avere un semplice cameo, qui Federico è il coprotagonista del terzo episodio, come lo era Violetta Rovetto (in arte Violetta Rocks) nel secondo episodio con la differenza che quest’ultima era molto più brava. La performance di Frusciante è infatti molto altalenante: in dei momenti sembra che si sforzi per dire le battute in maniera convincente (la reazione quando vede Matildà entrare nel negozio è davvero orribile) e in altri è molto più naturale (come quando incita Matildà a non sporcare). Martin Koch si vede poco e non parla mai ma risulta molto più convincente nell’espressività.

Federico Frusciante Videoteca
(Federico Frusciante in una scena dell’episodio)

Se tutte le battute poi sono riuscite, ce ne è una in particolare che non funziona: l’uscita della quarta parete fatta da Federico Frusciante. I motivi sono due:

1) Per chi conosce lo youtuber sicuramente la battuta divertirà, ma nella narrazione della serie avrebbe avuto molto più senso che l’uscita improvvisa della quarta parete l’avesse fatta la protagonista invece che un personaggio secondario sconosciuto.

2) La battuta è un attacco ai confronti delle serie tv. Se la frecciatina mandata a Netflix mentre Frusciante e Matildà discutono ci può stare perché è contestualizzata (Matildà chiede a Frusciante un lavoro ma lui dice di no perché c’è crisi), prendere invece in giro le persone che guardano le serie tv è un controsenso: l’unica differenza che c’è infatti tra una serie tv ed una webserie è che quest’ultima non sia trasmessa (purtroppo) in televisione.

Nonostante i difetti citati (che comunque sono pochissimi rispetto a tutto il resto che si vede), l’episodio ancora una volta riesce a fare centro. Per quanto la puntata sia la più semplice nella narrazione, l’originalità e le reazioni assolutamente surreali e fumettistiche che ricordano una pellicola di Tarantino riescono a trattenere bene lo spettatore e a mantenere dentro di lui una forte curiosità per indurlo a vedere la prossima avventura della povera protagonista.

L’appuntamento con il quarto episodio avverrà giovedì alle ore 18.00: non mancate!

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