Stavolta non si è trattenuto.

Paolo Caputo, in arte Young Signorino, negli ultimi giorni è stato continuamente preso di mira dagli hater nei social. Ad un certo punto il celebre trapper non è più riuscito a stare zitto e si è ampiamente sfogato su Instagram attraverso dei vide-storia:

“Visto che in questi giorni qua sono polemico ed anche se dimostro di essere intelligente vi attaccate all’aspetto fisico vi mando tranquillamente a fan***o. Non sapete più che c***o dire e mi dite quindi di morire insieme a mia madre. Mia madre ha partorito il futuro. Se vi chiedete il perché mi seguono molte mamme la risposta è che voi figli a loro fate schifo e per questo seguono me.

Avete rotto poi il c***o sul fatto che ogni volta che posto una foto mi date del tossico. Non mi drogo più, la droga è passata di moda e voi invece siete drogati di odio. Fino a quando questo mondo è pieno di stupidi non dimostrerò mai di essere intelligente perché sarebbe uno spreco. Ed in ogni caso non me ne frega un c***o se mi dite di morire, a me non tocca sul personale.

Se io muoio sono stato qualcuno, ma se chi mi insulta per il gusto di farlo muore non sarà stato nessuno e verrà ricordato per aver rosicato di Young Signorino. A me inoltre non frega niente di essere brutto, perché tanto mia moglie dice che sono bello, io mi vedo bello e quello che volevo l’ho ottenuto.”

Al di là delle provocazioni gratuite, il trapper ha inserito nel suo dissing anche delle cose assolutamente legittime come la soddisfazione personale e l’inutilità degli insulti. Prima di questo sfogo Paolo Caputo aveva anche mandato un messaggio ai genitori sempre sul suo account Instagram:

“Non siamo noi “artisti” a dare il cattivo esempio ai vostri figli. Siete voi genitori a dare il telefono in mano ai vostri figli in età adolescenziale. Quando invece vostro figlio commenta su Instagram “Fan***o, che musica di m***a, muori”… questo chi lo ha insegnato? Genitori, siate meno sui social a fotografare le lasagne oppure se volete starci controllate i profili dei vostri figli.

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