L’articolo 13 sul copyright mette a rischio l’industria creativa europea: lo scrive la Ceo di YouTube.

A settembre il Parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma del copyright dell’Unione europea (ora al vaglio del Consiglio dei ministri). La posizione del Parlamento ha rafforzato la proposta iniziale della Commissione europea in materia di responsabilità delle piattaforme e degli aggregatori riguardo le violazioni del diritto d’autore e a gennaio potrebbe entrare in vigore.

In particolare l’articolo 13 (“Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi della società dell’informazione che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere e altro materiale caricati dagli utenti”) esige che  le piattaforme online, come YouTube, che caricano contenuti generati dagli utenti adottino misure “adeguate e proporzionate” per evitare le violazioni di copyright.

L’economia creativa è minacciata dall’articolo 13 della riforma del copyright dell’Ue poichérende le grandi compagnie di internet direttamente responsabili delle eventuali violazioni perpetrate con i contenuti caricati sulle loro piattaforme. L’obiettivo è giusto ma non il metodo, che mette a repentaglio i ricavi di centinaia di migliaia di artisti e creativi sul canale video di Google come afferma la CEO di YouTube.

 

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