Abbiamo scambiato qualche parola con uno dei comici più promettenti di YouTube Italia.

Per quanto il suo nome stia cominciando a spopolare solo da diversi mesi, in realtà Matteo Carbone (chiamato Matt dagli amici e dai fan) è uno dei veterani di YouTube Italia: da quando Michael Righini ha aperto il suo canale lui, da sempre suo amico, ha cominciato a far parte dei suoi video comici e da allora non ha smesso più. Conosciuto a lungo come la spalla di Michael, la sua presenza è divenuta talmente fondamentale per la creazione dei video (sia nella fase di scrittura che nella fase recitativa) che alla fine il canale ha cambiato nome da “Michael Righini” a “Michael Righini e Matteo Carbone” ed è attualmente arrivato a circa 839.000 iscritti.

Il nome quindi ha confermato totalmente la creazione di un duo comico compatto a cui si deve la realizzazione di “Mio Fratello è Scemo”, webserie che è diventata una delle più viste di YouTube Italia e continua a spopolare. Dopo aver intervistato Michael Righini (potete leggere il tutto cliccando qui) era opportuno farvi conoscere l’altro autore fondamentale con cui abbiamo parlato di diverse cose: dal suo approccio iniziale a questo mondo all’amore per la community, dal suo rapporto con Michael alle idee per far nascere i video. Vi auguro quindi una buona lettura.

Io: Qualche tempo prima che il canale cambiasse nome tu sei stato per molto tempo considerato la spalla di Michael. Siete amici da quando eravate piccoli, ma com’è stato il rapporto artistico tra voi due quando Michael ha aperto il canale? Come quello di adesso in cui siete un vero e proprio duo artistico o era sempre Michael a decidere cosa realizzare?

Matt: Prima si, era sempre Michael a decidere. Lui mi diceva l’idea ed io gli facevo da spalla, anche se ero molto dietro le quinte: magari in quel video non apparivo ma io assistevo sempre. Quando ho iniziato c’era una certa alchimia perché comunque già allora improvvisavo molto con Michael, ma il video era ideato e scritto da lui. Ora la cosa la sento molto più mia e sono molto alla pari con lui… tra virgolette però, perché non penso che avrò mai le stesse capacità di Michael, ma adesso sono molto più presente perché i video li facciamo solamente insieme. In “Mio Fratello è Scemo” mi vengono in mente la maggior parte delle idee comiche, mentre Michael si concentra di più sulle parti serie e sentimentali. In ogni caso quando ci viene in mente qualcosa non smettiamo mai di confrontarci. Tutta la parte tecnica invece la lascio a lui e ad Enrico Vezzù. All’inizio avevamo paura che le idee finissero, ma questo progetto lo amiamo talmente tanto che ogni volta inventiamo una bizzarria incredibile, anche quando non possiamo permetterci budget hollywoodiani ma solamente mezzi attraverso due persone ed una stanza. In ogni caso da quando Michael mi ha parlato di questo duo tutto per me è cambiato: se prima era un hobby adesso per me tutto ciò è diventato un vero e proprio lavoro, come se avessimo aperto una vera e propria azienda insieme e per questo è molto più seria la cosa. Sono cambiato molto, perché da quando facciamo questi video insieme sono un’altra persona, perché tutta questa faccenda la sento molto più personale di prima.

Michael Righini Twilight
(Matteo Carbone in una scena di “Twilight – Parodia”)

Io: Com’è nato il tuo approccio con la recitazione e come mai hai accettato di fare video insieme a Michael?

Matt: Sembra incredibile, ma prima che nascesse il canale e Michael faceva corti comici in altri contesti (come per esempio nel gruppo “I Fuori di Testa”), io i video non li volevo neanche fare perché mi vergognavo. Come dicevo prima ero sempre dietro le quinte e li aiutavo con la telecamera ed in altri lavoretti, ma quando mi chiedevano di intervenire nella recitazione realizzando qualche scenetta io rifiutavo sempre perché non mi vedevo proprio d’avanti ad una telecamera. Pian piano invece ho deciso anche io di provare iniziando con la parodia di “Twilight” e da lì decisi di continuare perché da quell’esperienza in poi continuavo a divertirmi moltissimo.

Io: Certo immaginarti timido all’inizio e poi pensare immediatamente ad una puntata di “Mio Fratello è Scemo” in cui appari nudo è proprio una cosa fantastica.

Matt: Eh si, io e Michael ne parliamo un sacco di volte (ride), perché all’inizio mi vergognavo proprio, ma adesso è cambiato tutto.

Io: E cosa è cambiato nella tua vita da quando sei divenuto a far parte del mondo di YouTube?

Matt: Diciamo che la mia vita non è cambiata più di tanto ed è sempre quella di prima… però ci sono molte più soddisfazioni, soprattutto da parte dei fan e delle bellissime persone che ci seguono. Quando vado in giro e la gente mi riconosce e mi chiede la foto o l’autografo è una sensazione alla quale io non mi abituerò mai. Per me è un ringraziamento a loro senza limiti e non so proprio come contraccambiare questa cosa. Matteo Carbone che fa degli autografi è una cosa che continua a sembrarmi davvero strana (ride). Inoltre ormai a livello artistico e comico cerco sempre di impegnarmi grazie ai consigli di Michael che mi sta dietro.

Michael Righini video
(Michael Righini e Matteo Carbone durante le riprese del video “Come Capire Una Donna”)

Io: In tutte le tue riprese avvenute nel mondo del web qual’è stata la tua esperienza lavorativa ed artistica più bella? E perché?

Matt: Per quanto “Fuga dalla Morte” mi sia rimasta dentro, è “Mio Fratello è Scemo” che mi sta dando più soddisfazione, perché è quello che volevo fare da tempo. Io e Michael parlavamo di un soggetto del genere che potessimo sviluppare attraverso o un video, o un film o una serie da tanto tempo, perché uno dei miei personaggi preferiti è Alan di “Una Notte da Leoni” ed ho sempre pensato di voler interpretare un giorno quel personaggio li perché me lo sento molto. Nella realtà non sono certo come Alan o come Matt di “Mio Fratello è Scemo”, però potremmo definirli una versione molto esagerata di miei piccoli danni che ho davvero fatto nella vita. Comunque si, questa webserie mi da tanta soddisfazione perché c’è sia comicità che dramma, così di Matt riesco a far vedere sia il lato comico che quello drammatico. Non sono nato per quest’ultimo genere, però vedo che riesco comunque a gestirlo. La gente inoltre apprezza e quella è la cosa più bella che io possa avere. Diciamo quindi che “Mio Fratello è Scemo” è un pacchetto completo del mio personaggio.

Io: Ed oltre Zackary Levi che interpreta Alan di “Una Notte da Leoni” hai altri comici a cui ti ispiri per fare determinate scene? Se si quali sono?

Matt: Zackary in quel ruolo è la punta, poi c’è sempre Jim Carrey, Renato Pozzetto, Checco Zalone, Paolo Villaggio nel ruolo di Fantozzi o Bud Spencer e Terence Hill. Di certo la figura principale è il personaggio di Alan: ogni volta che giriamo un video, prima di entrare nel personaggio di Matt, mi guardo sempre delle scene della trilogia di Todd Philips in cui compare lui, perché mi rilassa e mi fa entrare nel personaggio.

Io: Se Alan è il personaggio attraverso cui tu ti rispecchi di più a livello comico, ce ne è invece uno a cui ti rispecchi a livello drammatico?

Matt: Dal lato drammatico probabilmente io e Michael nella vita (ride). Scherzi a parte, per quanto mi impegni tanto per il drammatico non c’è un vero e proprio personaggio che mi da ispirazione per interpretare Matt, ma quando si tratta di prendere esempio penso ad uno dei miei attori preferiti che è Leonardo DiCaprio: su quel poco che posso prendere da lui metto tutto me stesso, anche se appunto non ho una figura proprio precisa a cui faccio riferimento nelle parti drammatiche. Aggiungo inoltre che quando giriamo scene molto serie Michael mi aiuta davvero molto.

Matt Michael Righini
(Matt in un episodio della seconda stagione di “Mio Fratello è Scemo”)

Io: Visto che hai menzionato Michael, quali sono le differenze artistiche tra te e lui se ce ne sono?

Matt: Artisticamente le differenze ci sono e sono davvero enormi, anche se Michael insiste nel dire che stanno diminuendo man mano che continuiamo a lavorare insieme. Lui di certo mi insegna molto sia nella comicità che nel dramma, però vedo comunque che nel primo genere menzionato sto andando parecchio bene, anche perché ogni volta che giriamo Michael mi da dei consigli che funzionano davvero. Tuttavia molte volte ormai non mi dice neanche più niente perché sono preparato nell’interpretare questo determinato ruolo, anche se penso che le differenze siano ancora abissali. Considero Michael come il grande fratello che conosco e frequento da tantissimi anni ed artisticamente di certo colui che mi insegna e continuerà ad insegnarmi tanto. Artisticamente lo vedo come “il babbo” o “il santone” (ride).

Io: Ci sono mai delle volte in cui tu e Michael avete delle idee diverse per una storia o per una scena e non riuscite a decidervi?

Matt: No, non è mai successo.

Io: E che cosa pensi della vostra community? Quali sono i lati positivi e negativi?

Matt: Fortunatamente noi abbiamo un pubblico molto lodevole. Rispetto ad altri youtuber non è mai successo una volta che abbiamo avuto insulti o cose del genere con i fan e quindi per quello siamo fortunati. Abbiamo dei fan che apprezzano molto ciò che facciamo ed in una puntata riescono a vedere se abbiamo buttato del sudore in quel weekend nel girarlo. Non sono solo fan che dicono “è una bella puntata” e basta, ma spiegano anche il perché, che siano commenti positivi o negativi, e questa cosa è bellissima. Per quanto riguarda i lati negativi non penso che questi ultimi siano presenti. L’unica volta veramente estrema fu quando in una puntata di “Mio Fratello è Scemo” mostrai per sbaglio il mio numero di cellulare e da lì mi hanno chiamato in migliaia (ride). Andai immediatamente a cambiare numero il giorno dopo perché non potevo più andare avanti così, però anche in quel caso si tratta di affetto da parte dei fan, seppur dimostrato in maniera involontariamente esagerata, e per questo non vedo cose negative che spero di non trovare mai.

Fuga dalla Morte
(Michael Righini e Matteo Carbone durante le riprese sul set della seconda stagione di “Fuga dalla Morte”)

Io: Il vostro progetto che ha mantenuto a mio parere la migliore alchimia tra voi due è, come hai detto tu prima, “Mio Fratello è Scemo”. Il vostro obiettivo con quella serie è sicuramente quello di far ridere, ma quando si tratta di tirare fuori la psicologia dei personaggi che cos’è che volete raccontare?

Matt: In “Mio Fratello è Scemo” c’è sempre una motivazione di fondo. Sembra tutto stupido e degenerato, ma non è così, perché alla fine c’è sempre un botta e risposta tra me e Michael. Il senso che voglio dire è che io faccio cose illegali, come purtroppo fanno molti giovani d’oggi, e Michael invece rappresenta la parte buona che cerca di correggermi. Nella webserie c’è una linea sottile: vogliamo dare come esempio ai giovani d’oggi, che vediamo un po’ persi in cose come la droga e l’alcolismo. “Mio Fratello è Scemo” infatti ride su questo e cerca di portare i personaggi sulla buona strada tramite l’amore di due fratelli che, nonostante tutto ciò che succede, rimangono sempre insieme.

Io: L’episodio 10 di “Mio Fratello è Scemo” è stato un grandissimo successo di pubblico e di critica ed è stata definita la vostra consacrazione qualitativa perché avete unito la commedia con l’azione ed il dramma. Tuttavia da dopo quell’episodio avete continuato a spingere il tasto con la storia, la risata ed il dramma, ma le visualizzazioni sono diminuite parecchio pur risultando sempre molto buone. Questo lascia pensare che una certa fetta di pubblico voglia solo ridere e allo stesso tempo non ami usare la mente e provare altre emozioni in video artistici come i vostri. La reazione di questo pubblico farà cambiare l’impostazione dei vostri video o continuerete sui vostri passi?

Matt: Questo l’abbiamo analizzato alcuni giorni fa facendo lo stesso identico discorso ed accorgendoci di questa ironia che mostra che le visualizzazioni sono minori… ma andiamo in tendenza molto più di prima ed anche in posizioni più alte. Abbiamo capito quindi che da un lato sono calati i click della curiosità (come per esempio vedere Elisa in miniatura e la gente clicca per vedere quanto è attraente), però dall’altra è aumentata molto più la partecipazione: il numero di commenti, rispetto alle puntate precedenti, è aumentato molto di più pur avendo meno visualizzazioni e stiamo puntando molto di più a quello. Magari invece di 500.000 visualizzazioni ne facciamo 350.000, però abbiamo una concentrazione ed una partecipazione maggiori e, andando più spesso in tendenza, becchiamo anche del nuovo pubblico che riusciamo a conquistare molto di più. Per questo abbiamo pensato che è inutile fare ascolti più alti che però sono fatti da gente che passano per curiosità e a cui non importa di quello che facciamo. Anche quando facciamo una cosa commerciale dopo un po’ ci auto-sabotiamo a quanto pare (ride), ma diventando più artistici riceviamo molte più soddisfazioni.

Io: Quanto tempo ci mettete a girare un episodio? Inoltre la vostra organizzazione nel farli uscire rimarrà invariata oppure no?

Michael: Noi giriamo 4 episodi in due giornate da 8 ore e solitamente scegliamo il sabato e la domenica. In pratica arriviamo a girare 40 minuti di materiale in 15 ore. Infatti da quando la qualità degli episodi si è alzata abbiamo fatto scendere il numero degli episodi girati in un weekend a 3, perché non riusciamo più a farne di più. Gli altri youtuber non sono abituati a ritmi del genere e non sappiamo nemmeno come noi ci riusciamo, ma probabilmente perché siamo arrivati ad un’alchimia tale che sappiamo entrambi cosa vuole l’altro e riusciamo a girare le scene in maniera veloce. Di certo un grande aiuto lo abbiamo da Enrico Vezzù che abbiamo soprannominato “Il Mostro”. Da quando è arrivato lui infatti con i video siamo molto più spediti perché è capace di girare benissimo delle scene in pochissimo tempo. Per quanto riguarda la nostra programmazione, abbiamo fatto anche dei video diversi e che vanno anche di moda su YouTube come “20 Anni vs 30 Anni – Le Differenze” che ci hanno divertito molto, ma la consacrazione artistica ed il divertimento totale li abbiamo definitivamente trovati in “Mio Fratello è Scemo” e pensiamo al 100% di continuare a fare quello. Nel momento in cui non riusciamo a fare uscire un episodio faremo sicuramente il Faq Time che è una cosa che ci piace perché interagiamo con i fan. Se faremo un video diverso è perché probabilmente ci piace un progetto dove un’azienda ci da un budget per promuovere un film o altre cose, ma i nostri personaggi rimarranno comunque gli stessi. Faremo come Bud Spencer e Terrence Hill che da “Lo Chiamavano Trinità” a “I Due SuperPiedi Quasi Piatti” sono sempre loro due in qualunque contesto. Ci sentiamo completi in questo modo: nei video comici normali usavamo solo la parte comica ed in “Fuga dalla Morte” solo quella drammatica, mentre in “Mio Fratello è Scemo” riusciamo ad applicare tutti e due i generi. Inoltre abbiamo deciso che gli episodi della stagione non saranno più dieci come la prima, ma saranno almeno venti ed ogni puntata finale sarà quella più curata a livello visivo e che avrà anche dell’action.

Mio Fratello è Scemo Michael Righini Matteo Carbone
(Matteo Carbone durante le riprese sul set della seconda stagione di “Mio Fratello è Scemo”)

Io: Ormai nei soggetti e nella stesura della storia e dei personaggi tu hai un ruolo fondamentale, ma ogni tanto hai mai avuto delle idee per quanto riguarda una particolare inquadratura o hai sempre lasciato fare a Michael e a Enrico Vezzù?

Matt: Diciamo che, con il passare delle riprese, quando si tratta di dirigere gli attori sul set ho imparato a gestirlo anche io e do certamente una mano quando c’è bisogno. Per quanto riguarda invece le inquadrature e qualunque altra cosa riguardi la tecnica delle riprese e della post-produzione lascio fare a Michael e a Enrico perché non è il mio campo.

Io: Qual’è secondo te il video più riuscito del canale? E il peggiore invece?

Matt: Il video più riuscito del canale secondo me è il decimo episodio della prima stagione di “Mio Fratello è Scemo”. Lo reputo il più riuscito perché è il nostro pacchetto dove si trova comicità, dramma, azione e amore. In quell’episodio quindi c’è tutto e riassume quello che siamo. Potremmo persino definirlo il video che ci presenta e sono felicissimo che il pubblico l’abbia tanto apprezzato. Per quanto riguarda il video peggiore non so come scegliere perché li abbiamo cancellati tutti (ride). Se un video non ci piace lo eliminiamo, anche se ci abbiamo speso di tutto. La puntata di “Mio Fratello è Scemo” di cui siamo meno soddisfatti è di certo la terza puntata. Non perché quella sia venuta male, ma perché in seguito ci è venuta l’idea di far comparire in altri punti della storia i genitori di Michael e Matt, ma avendo girato un episodio in cui sia io che lui interpretiamo tutti gli altri membri della famiglia ci siamo dati la zappa sui piedi da soli. Questo perché prima sperimentavamo parecchio senza però una vera coesione, ma ora dall’episodio dieci abbiamo capito finalmente la struttura attraverso cui continuare la serie.

Io: Sognate da tempo di fare un film per il cinema e avete avuto diverse idee. Tra tutte quelle che avete avuto c’è un’idea in particolare che ha convinto tutti e due e che per ora è al primo posto tra le cose che vorreste realizzare sul grande schermo? 

Matt: Si, è “Mio Fratello è Scemo”.

Matteo Carbone Michael Righini
(Michael Righini e Matteo Carbone in un episodio della prima stagione di “Mio Fratello è Scemo”)

Io: Stai forse dicendo che l’idea di originale della serie era destinata prima al grande schermo ed in seguito avete invece deciso di adattarla per il web?

Matt: Non proprio. Diciamo che se ci fosse la proposta i personaggi di “Mio Fratello è Scemo” sono sicuramente quelli che faremmo a vita. Al di là di quello che accade quei due personaggi sono ormai quelli che noi sappiamo interpretare meglio in assoluto. Se un giorno quindi dovessimo fare un film scritto da noi ed interpretato da noi sicuramente ci sarebbero Matt e Michael di “Mio Fratello è Scemo”.

Io: Avete portato al cinema degli episodi delle vostre webserie diverse volte. Tutto ciò, oltre che a farvi vedere dal vivo con i fan, è anche una specie di test per vedere che cosa dei vostri lavori funziona davvero sul grande schermo?

Matt: Si, anche questo. Abbiamo ideato questi eventi perché volevamo interagire dal vivo ed avere un contatto ancora più forte con il pubblico. Durante gli eventi infatti noi facciamo domande al pubblico, anche quelle in cui chiediamo che cosa non hanno apprezzato. A noi infatti piace sapere che cosa non è piaciuto rispetto a quello che è piaciuto, perché serve ad imparare e a crescere. Dopotutto alla fine noi siamo due teste che fanno tutto e basta, ma le persone che ci seguono sono migliaia, quindi fa comodo sapere cosa pensano gli altri dato che le persone che ci seguono sono il carburante del canale e quindi senza di loro non andremmo da nessuna parte. Tocca quindi sapere in ogni puntata cosa pensano di noi, che siano elementi positivi o negativi, e la cosa ci piace molto e ci aiuta tanto. Noi abbiamo tanti obiettivi da raggiungere… e per raggiungerli dobbiamo sbagliare… e se sbagliamo dobbiamo sapere in cosa sbagliamo.

Io: Tutti vi chiedono ormai quando andrete al cinema, perché siete tra gli youtuber qualitativamente più apprezzati e avete un pubblico che è tra le community più compatte. Pensi che il vostro passo sul grande schermo sia ancora lontano o ci sono più possibilità di prima?

Matt: Non lo sappiamo, perché non dipende da noi. Questo è il nostro obiettivo principale ed il nostro sogno più grande e per quanto noi amiamo il cinema stiamo prendendo molto in considerazione il fatto che sia molto più conveniente una serie su una piattaforma come Netflix, cosa di cui anche il nostro pubblico spesso parla. Basta dare un’occhiata a come vanno le produzioni nel cinema italiano e vediamo che la cosa è molto complicata. Oggi i produttori non vogliono rischiare ed utilizzano infatti sempre gli stessi volti. Poiché i rischi di incassare qualcosa di decente per un film italiano sono molto alti perché ormai sempre meno gente va al cinema, i produttori quando vogliono puntare su persone nuove cercano di andare molto adagio nel concedere delle libertà e nel fare delle cose originali. Per quanto riguarda la quantità di gente che verrebbe a vederci rimane un punto interrogativo, ma per quanto riguarda i produttori siamo molto dubbiosi sul fatto che ci lascerebbero liberi di realizzare il nostro stile. Noi in una prima volta potremmo pure scendere a compromessi, ma il problema ancora più grosso è che la certezza di recuperare almeno i costi di produzione è sempre bassa e nel caso al botteghino un film vada male ai produttori non frega niente se noi siamo stati bravi o no a fare il film, resta il fatto che il film è andato male e per questo il più delle volte non ci daranno mai un’altra possibilità. Per quanto il grande schermo sia il nostro sogno più grande, attualmente è un rischio che non possiamo ancora permetterci. Fino a quando le cose non andranno meglio, pensiamo che il futuro maggiore sia quello del web: su piattaforme come Netflix infatti c’è molta libertà d’autore, il passaparola funziona molto meglio e la gente vede in massa un determinato prodotto se quest’ultimo vale. Se arriveranno proposte o altre possibilità pensiamo quindi di volerci espanderci in piattaforme del genere, anche se in una realtà migliore sceglieremmo sicuramente il cinema.

Fuga dalla Morte Michael Righini
(Matteo Carbone in un episodio della seconda stagione di “Fuga dalla Morte”)

Io: Che cosa pensi invece di YouTube Italia?

Matt: Secondo me YouTube in generale sta crescendo sempre di più e sarà probabilmente la televisione del futuro. Adesso quale ragazzo si mette a vedere la Rai o la Mediaset? Oggi molti ragazzi che parlano e ci commentano guardano solo YouTube, Netflix ed altre piattaforme online e quindi YouTube sta crescendo sempre di più fino a raggiungere l’apice. Quello a cui siamo arrivati secondo me non è ancora niente. Ha sicuramente i suoi lati positivi ed i suoi lati negativi, ma è innegabile che stia salendo ogni anno sempre di più.

Io: C’è uno youtuber con cui vorresti collaborare in particolare?

Matt: I The Jackal è il canale d’intrattenimento che seguo di più in assoluto insieme a Michael e per questo sarebbe meraviglioso collaborare con quei ragazzi.

 

Per rimanere aggiornato su tutti gli articoli e tutte le interviste che scriviamo sul sito, scarica l’app.

Condividi.

Lascia un commento