La conclusione di questo intrigante progetto è arrivata.

La webserie “Matildà: Con L’Accento sulla A” è da parecchio tempo ufficialmente conclusa e per questo, anche se con ignobile ritardo, è il momento di analizzare l’ultimo episodio uscito venerdì 4 Gennaio alle ore 18.00 sul canale di Arianna Bonardi. L’opera è scritta dalla stessa Bonardi e da Daniele Misischia che assume anche il ruolo di regista. La serie è un miscuglio di comicità, noir ed action e vede come protagonista principale la figlia di un sicario (interpretata da Arianna Bonardi) che è costretta a fare lo stesso lavoro del padre nonostante detesti uccidere le persone. Dopo l’ultima ottima puntata come sarà il finale della webserie che permetterà di darle finalmente un quadro completo come ogni serie che si rispetti? Scopriamolo.

Matildà webserie
(Locandina della webserie)

Dal punto di vista registico la puntata sembra apparentemente concentrarsi sui dialoghi dei personaggi, ma comunque Daniele Misischia cerca in tutti i modi di dare un’impronta cinematografica all’opera utilizzando ogni possibile angolazione pur di ricavarci un piano visivo diverso anche se apparentemente semplice. Risultano inoltre molto gradevoli i movimenti da macchina da presa utilizzati nella seconda parte dell’episodio. Per quanto riguarda invece le musiche composte da Roitin e The Awesome Trio viene utilizzato ancora una volta il tema di Matildà… e la cosa non può affatto dispiacere perché ancora una volta definisce deliziosamente l’atmosfera. Ottima la fotografia pulita di Misha Isic che fa perfettamente da contrasto alle scenografie sporche della seconda parte dell’opera, come se volesse indicare che nonostante il lavoro assolutamente poco consono alla vita normale si sta comunque guardando delle persone eleganti e aventi un tocco di classe (e visto il soggetto bizzarro della puntata la cosa non stupisce).

Matildà nuovo episodio
(Matildà e la sua nuova vittima in una scena dell’episodio)

La puntata (che potete vedere cliccando qui) mostra Matildà che finalmente si decide ad affrontare il padre per dirgli che lei non vuole fare più il lavoro da sicario, poiché non si sente adatta per una cosa del genere.

Dopo quindi tante apparizioni vocali attraverso il telefono di Matildà, finalmente il padre appare anche fisicamente grazie ad Oscar Biglia. Tutta la puntata quindi si incentra sul rapporto tra Matildà e la sua unica figura paterna e quest’ultima colpisce enormemente lo spettatore sia per l’aspetto (che cita il film “Léon” di Luc Besson) che per l’ottima interpretazione di Oscar Biglia il quale riesce a fare un accento davvero adorabile senza mai sembrare innaturale. Invece Arianna Bonardi, come c’era da aspettarselo, interpreta ancora una volta Matildà con assoluta padronanza e maestria dimostrando di essere una grande attrice sulla quale le major italiane dovrebbero assolutamente puntare (speriamo che Daniele Misischia la faccia apparire nel suo prossimo film, se lo meriterebbe davvero). Molto buona anche l’interpretazione di Alessandro Mago Mancini nel ruolo della povera vittima.

Matildà Federico Frusciante
(Il grande serial killer e sua figlia in una scena dell’episodio)

L’alchimia tra i due personaggi in questo modo è resa benissimo sia perché entrambi recitano come il cielo comanda e sia perché i dialoghi che evidenziano il loro rapporto sono geniali: la normalità con il quale loro parlano di situazioni altamente bizzarre che nella nostra realtà sarebbero pericolosissime è davvero deliziosa e riesce a strappare diverse risate allo spettatore che inoltre riesce a conoscere definitivamente la figura che ha formato Matildà. Se un dialogo basterebbe a concludere la serie, gli sceneggiatori puntano in grande stile terminando con i due protagonisti che fanno il lavoro insieme ed è davvero splendido il contrasto tra il padre tutto sicuro di sé stesso durante la tortura di un uomo mentre invece Matildà è estremamente inetta e cerca di fare di tutto pur di non dovere ammazzarlo. L’unica pecca è il finale che è troppo simile nell’impostazione comica a quello degli ultimi due episodi (SPOILER nel senso che si sapeva quello che sarebbe successo appena il padre ha dato la pistola a Matildà FINE SPOILER) anche se tuttavia l’ultima battuta è assolutamente inaspettata riuscendo a far finire comunque lo spettatore con una grande risata. Grazie quindi al rapporto tra Matildà e la sua figura paterna si può assolutamente dire che l’episodio sia il migliore dell’intera webserie insieme al secondo in cui appare Violetta Rocks (da me recensito qui).

Con questa ottima conclusione arriviamo alla valutazione finale: com’è in sostanza “Matildà – Con L’Accento sulla A”? Come abbiamo infinitamente detto dal punto di vista registico, musicale e sopratutto recitativo siamo su ottimi livelli che possono raggiungere tranquillamente gli standardi cinematografici. La sceneggiatura potrebbe vacillare un po’ solo per il fatto che avrei apprezzato di più una maggiore presenza dei personaggi che Matildà conosce già come Lady V, Federico Frusciante e soprattutto il suo padre killer piuttosto che continuare a mostrare l’inettitudine di Matildà che ormai era abbastanza chiara allo spettatore… tuttavia a ciò non si dà troppo peso perché i dialoghi e le situazioni risultano particolarmente esilaranti per la loro originalità e bizzarria ed i personaggi appena citati avranno si pochi momenti ma che risultano comunque ben impressi nella mente di chi sta guardando la serie. Inoltre ricordiamoci di questa cosa: tutto quello che si vede in questa webserie è qualcosa che non era mai stato fatto in nessun prodotto artistico di YouTube Italia ed in un paese il quale ha sempre più bisogno che l’arte venga fuori è l’originalità la cosa che ormai va premiata a meno che il prodotto non risulti essere brutto e questo di certo non è il caso dell’opera di Bonardi e Misischia. “Matildà – Con L’Accento sulla A” risulta essere quindi una delle migliori webserie realizzate su YouTube Italia ed uno dei progetti più artistici che siano mai stati visti sulla piattaforma negli ultimi anni.

Condividi.

Comments are closed.