I due youtuber tentano di salvarci dalla tristezza in questa nuova puntata animata!

Le webstar Michael Righini e Matteo Carbone hanno fatto tornare i personaggi di “Mio Fratello è Scemo” in grande stile attraverso la veste inedita dell’animazione: le avventure dei due fratelli continuamente nei guai, attraverso il titolo completo “Mike & Matt Cartoon“, stanno infatti proseguendo attraverso tocchi di demenzialità e di originalità sempre più alti su YouTube Italia ed essi sono iniziati con una puntata davvero divertente (e di cui abbiamo parlato nei dettagli qui).

Iniziamo dicendo che il duo ha voluto stupirci con un inaspettato cambio di stile grafico, perché se la puntata precedente dal punto di vista del design ricordava “Beavis & Butthead” adesso invece si rifà esplicitamente a “South Park“. Anche l’animazione è infatti molto più grezza per emulare totalmente lo stile della celebre serie animata, ottenendo un risultato così ben fatto che se mandaste le clip della puntata ad una persona che non conosce il progetto quest’ultima penserebbe che avete preso un pezzo direttamente dall’opera creata da Matt Stone e Trey Parker negli anni 90!

Il doppiaggio continua ad essere sempre più che efficace: a parti le voci perfette di Michael Righini e Matteo Carbone nei panni dei protagonisti, stavolta ci sono anche più personaggi. Le voci dei personaggi secondari sono enormemente enfatizzate per sposarsi con lo stile puramente demenziale dell’opera ed il risultato non è niente male. Se il giornalista ed il nonno si rifanno a degli stereotipi che lo stesso Michael Righini ha introdotto già nei suoi primissimi video e che i fan riconosceranno, lo scienziato cinese (il quale è il personaggio secondario con il doppiaggio migliore senza togliere niente ai primi due appena menzionati) è invece una nuova aggiunta che si sposa perfettamente con l’atmosfera alla “South Park”.

E continuando a citare la celebre serie animata, c’è un elemento su cui gli autori si sono sbizzarriti più del solito, ovvero il black humor (come per esempio la scena dello starnuto del nonno). In una nostra intervista fatta a Michael Righini, quest’ultimo aveva affermato che con il black humor si trattiene perché in Italia è più difficile che la gente storci il naso. Qui invece, probabilmente aiutati dal fatto che le persone sanno già cosa aspettarsi da qualcosa che ricorda “South Park”, lui e Matteo Carbone si sono lasciati andare di più e questo non può che farci piacere dato che il black humor aggiunge decisamente più originalità alle commedie italiane che si guardano oggi.

Ma il black humor non è l’unica impostazione utilizzata dal duo, dato che abbiamo infatti un alto tasso di demenzialità (qui aumentato dato che appunto l’animazione aumenta le possibilità di creare) accolto dai personaggi come se fosse quasi normalità e che per questo, grazie anche ai tempi comici perfetti dei due protagonisti, possono benissimo far rotolare lo spettatore dalle risate. La parte del tubo è un intelligente mossa “cinepanettonesca” che omaggia forse questo fenomeno della comicità italiana in modo da non cozzare con tutto il contesto e che anzi, continua ad essere coerente con l’impostazione della coppia.

Inoltre la citazione ad un classico del cinema che viene parodizzato con una scena d’azione efficacissima è uno dei punti più alti dell’universo ideato dal dinamico duo. Immaginatevi infatti la stessa scena nel capolavoro citato e vedrete che riderete ancora di più: questo tipo di approccio è degno di un colpo di genio alla Mel Brooks, il quale con opere come “Frankenstein Junior” si rifà allo stesso contesto ma immaginando un intoppo o un diversivo che forse nell’opera sarebbero persino potuti capitare. Non potevamo avere Michael Righini e Matteo Carbone alla scrittura di “Box Office 3D“? Perché in questo modo siamo sicuri che il progetto ambizioso e mal riuscito di Ezio Greggio sarebbe uscito molto meglio.

Infine c’è un ultimo bellissimo elemento di cui, per commentarlo efficacemente, dovremo fare spoiler, per questo consigliamo a chi non ha ancora visto la puntata di precipitarsi immediatamente su quest’ultima prima di leggere. Il soggetto della puntata vede i due protagonisti cercare di fermare la nascita del coronavirus, ma poi c’è un colpo di scena: si scopre che tutto il progetto è partito, anche se involontariamente, proprio da Matt. Questa cosa si rifà alla prima puntata della webserie mai proseguita intitolata “Mio Fratello è Scemo in Quarantena” (di cui potete leggere la recensione qui), in cui Matt rivela che la creazione del virus è successa a causa di un incidente causato durante il suo lavoro di traffico di droga.

Certo, il modo ed il motivo per cui Matt causa il disastro della pandemia, per evitare che gli autori siano ripetitivi, è decisamente diverso e tra un pipistrello che fuma erba ed il movente legato a Batman non riusciamo a decidere quale elemento sia più geniale, ma la base del tutto è sempre la stessa ed è ciò di cui abbiamo bisogno, ovvero un Matt che rispecchia la pandemia in un modo molto più ironico. La possibilità di poter ridere di qualcosa che ci ha sconvolti, immaginando due eroi che cercano di risolverla come se stessero davvero prendendo una macchina del tempo, è qualcosa di magico, qualcosa che ci permette di andare avanti ritrovando il sorriso anche se forse per poco tempo.

Ancora una volta Michael Righini e Matteo Carbone ci hanno ricordato la bellezza della comicità, la quale continua ad aiutarci nei momenti più bui. Il fatto che con mezzi e soggetti del genere abbiano idee così geniali ci lascia chiedere perché non siano stati chiamati da qualche produttore per lanciare almeno una serie televisiva gestita da loro. Speriamo che nel tempo qualcuno se ne renda conto, ma nel frattempo continuiamo comunque ad applaudire due artisti che ci hanno regalato ancora una volta tante risate. Non vediamo l’ora di scoprire cosa tireranno fuori nella prossima puntata!

Condividi.

Lascia un commento