Questo nuovo tool serve a notificare ai creatori, per ora sopra i 100mila follower, quando qualcuno copia i video caricandoli sui propri canali. Presto per molti altri utenti.

YouTube continua la battaglia per il copyright. La piattaforma video sta rilasciando uno strumento per i creatori che, in questo modo, potranno sapere quando i loro video sono stati rubati e usati da altri senza averne alcun diritto. Si chiama Copyright Match ed è una versione leggera e parzialmente diversa rispetto al noto Content ID, il sofisticato sistema con cui il colosso individua e rimuove i contenuti protetti da diritti caricati sul sito.

Copyright Match identificherà solo video completi e non spezzoni e per il lancio sarà riservato ai creator con un seguito notevole, superiore ai 100mila iscritti. Anche se l’intenzione è allargarne l’uso a molti più utenti nei prossimi mesi, anche a chi disponga di canali meno seguiti. I “creator” che lo useranno riceveranno notifiche quando copie dei loro video vengono caricate sulla piattaforma. Come con Content ID, quando l’autore scopre il furto potrà decidere di effettuare una serie di azioni: possono rimanere fermi e non fare nulla, consentendo la sottrazione, possono contattare la persona che ha caricato la loro clip o richiedere a YouTube di rimuovere il clone.

La differenza fondamentale con Content ID è che Copyright Match non offre al creatore la possibilità di monetizzare in qualche modo la violazione ai propri danni. Per questo sembra uno strumento di portata ridotta ma più ampio: con Content ID, infatti, i titolari del copyright possono intraprendere diverse azioni nei confronti di contenuti corrispondenti ai propri: bloccare la visione dell’intero video, monetizzare il video pubblicando annunci; in alcuni casi condividendo le entrate con l’utente che ha caricato il video o tracciare le statistiche sulle visualizzazioni del video.

Ovviamente per ricevere le notifiche di Copyright Match l’utente deve essere stato il primo ad aver caricato il video su YouTube, il che non impedisce cortocircuiti piuttosto complessi: qualcuno potrebbe infatti aver copiato il video da altre piattaforme, come Facebook o Vimeo, potrebbe averlo caricato per primo su YouTube e risultare erroneamente il legittimo detentore di diritti.

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