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The Late Show con Karim Musa: la recensione del quarto episodio della terza stagione

Il celebre comico Karim Musa, conosciuto nel web come yotobi, prosegue la sua corsa sul web con costanza: da quando il 16 ottobre è iniziato nuovamente il Late Show, il primo episodio ha superato di poco il milione di visualizzazioni, il secondo ha superato di poco le 900.000 ed il terzo (che appartiene ad un format “meno” popolare) ha superato di poco le 600.000. Considerando anche che per ora tutti gli episodi hanno ricevuto ottime critiche, si può assolutamente dire che Karim stia ottenendo grandi vittorie.

(Karim Musa in un’immagine promozionale della terza stagione)

Come confermato da Karim Stesso, gli episodi seguono questo continuo alternarsi di impostazioni: il primo episodio vede protagonista esclusivamente Karim che parla ti attualità, il secondo episodio ha un ospite ed il terzo episodio segue il format “BEVIAMOCI SU”. Era quindi scontato che il quarto episodio, caricato il 13 novembre alle ore 21.00, sarebbe appartenuto alla prima categoria e così è stato (potete guardare il video qui). Dal punto di vista tecnico l’episodio ancora una volta si dimostra ben fatto sia per quanto riguarda le riprese che per quanto riguarda la fotografia. Stavolta gli argomenti trattati riguardano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

(Karim Musa in questo nuovo episodio)

È la prima volta che Karim tocca la politica nei suoi Late Show, ma lo fa attraverso un punto di vista originale: il celebre comico infatti commenta il modo in cui la Casa Bianca diffonde propaganda nel web. Tramite questo soggetto Karim Musa è in grado di toccare diversi argomenti in maniera breve ma funzionante, perché sebbene la durata del video non permetta determinati approfondimenti, l’ironia del comico è talmente diretta e chiara che anche la più piccola battuta può portare lo spettatore a riflette e forse anche ad informarsi. Se inizialmente tuttavia lo scopo principale del video sembra di stampo politico, in realtà Karim approfitta di quest’ultimo elemento per allacciarsi ad un altro argomento: il video della Casa Bianca che, in risposta ad una tragica strage compiuta da un ragazzo in una scuola, cerca di mostrare i videogiochi come la causa della violenza nei giovani. Inutile dire come di conseguenza Karim evidenzi l’inutile demonizzazione e decontestualizzazione dei videogiochi, ma attraverso questa cosa già trattata da tanta altra gente lui fa una sorta di riflessione: potrebbe lui, che è cresciuto con i videogiochi sparatutto anni 90, essere capace di sparare decentemente? Dopo questa domanda gli ultimi 5 minuti del video mostrano Karim intento a provare delle armi ad aria compressa in un poligono di tiro. Questa cosa potrebbe indurre a credere che Karim Musa abbia sbagliato il punto dell’argomento, poiché le polemiche sterili della gente si riferiscono al fatto che i videogiochi causano la voglia di essere violenti e non necessariamente la capacità manuale di poter sparare. In realtà l’intero interessamento di Karim per provare a sparare in un poligono di tiro è un riferimento diretto all’argomento della voglia di violenza provocata dai videogiochi e quest’ultimo viene di conseguenza ridicolizzato proprio dalle reazioni del comico che non si risparmia nemmeno in quel punto di fare battute satiriche che riescono a funzionare nel contesto. Certo, forse la seconda parte sarebbe dovuta essere accorciata un po’ e l’argomento in questione più approfondito (anche se non per forza troppo), ma attraverso questo video si apprezza sempre di più la voglia del comico di voler essere sempre più originale e il meno scontato possibile, portando contenuti nuovi in questa piattaforma e che sono anche capaci di far riflettere. Ancora una vota quindi Karim Musa ha fatto centro.

 

(Articolo scritto e curato da Andrea Barone)